Inventore e avvocato, ma anche manager e scrittore di fantascienza, Augusto
Bissiri nasce nel 1879. Figlio dell’allora segretario comunale Giovanni e
di Maria Luigia Caredda, ha cinque fratelli ed una sorella. Trascorre la
gioventù a Seui. Dopo aver frequentato a Cagliari le scuole superiori si
trasferisce a Roma, dove si laurea in giurisprudenza. In questo periodo scrive
con grande successo novelle di fantascienza per La Domenica del Corriere.
Prime invenzioni
Ma
il suo nome balza agli onori della cronaca nel 1900 per una sua geniale
invenzione, un particolare congegno per evitare lo scontro dei treni. Il
meccanismo, oltre ad un segnale d’allarme, blocca automaticamente i due convogli
quando si avvicinano l’uno all’altro sullo stesso binario. Il brevetto viene
acquisito definitivamente dalla società statunitense Westinghouse (produttrice
di treni). In quel periodo in Sardegna la sua scoperta viene introdotta
dall’imprenditore cagliaritano Luigi Merello, gestore delle “Tranvie del
Campidano”, che la sperimenta su un suo piccolo tram a vapore, in servizio tra
Cagliari e Quartu.
Trasferimento negli Usa
Trasferitosi con i familiari negli Stati Uniti d’America,
il Bissiri lavora alla direzione di imprese grafiche e discografiche, ma
continua il suo impegno con passione anche nel campo delle invenzioni.
Fax: prima radiotrasmissione di una foto
Nel
1906 i giornali del periodo riportano l’impresa portata a termine dal seuese
che, nella sede del quotidiano statunitense New York Herald, riesce a
trasmettere una fotografia tra due camere distanti, collegate solamente da due
cavi di rame. In sostanza questo è il primo fax fotografico della storia
dell’umanità. Qualche anno dopo, nel 1917, Bissiri riesce a teletrasmettere via
cavo alcune fotografie dalla redazione del quotidiano London Daily Mail di
Londra alla sede newyorkese del New York Times. Per questo umile e geniale
seuese è il trionfo sulle pagine dei giornali di tutto il mondo.
Le sue invenzioni
Le sue
importanti scoperte saranno determinanti nel campo della ricerca delle
trasmissioni televisive. Tubi catodici e cinescopi, che per tanti anni hanno
caratterizzato le nostre tv, hanno la sua firma.
Al Bissiri si attribuisce
anche la paternità di altre geniali invenzioni, tra cui: un congegno a pedale
per girare le pagine degli spartiti musicali, un portacenere con spegnimento
automatico dei mozziconi, l’Alipede, un innovativo mezzo di trasporto e la
“lettera-disco”, per registrare la propria voce.
Augusto Bissiri muore nel
1968 a Los Angeles, dove abita dal 1913.
Seui non si è dimenticato di questo
suo illustre figlio, ma anche di suo fratello Attilio, stimato scienziato e
docente di chimica. A loro è intitolato il locale Liceo scientifico statale,
mentre ampio spazio è stato dedicato alla loro opera nelle strutture espositive
del nostro “Percorso Museale Monumentale Sehuiense”.
Giuseppe
Deplano, copyright © 2012 – riproduzione riservata)